Origine e Definizione
La legionella è il nemico numero uno degli impianti idrici perché in caso di colonizzazione, questi possono diventare veicolo di contaminazione batterica. Una volta colonizzato l’impianto infatti, il batterio può diffondersi nell’ambiente ed entrare a contatto con l’organismo umano, causando seri rischi per la salute. Ma qual è, più nel dettaglio, la natura della legionella e l’origine di questo insidioso batterio?
Legionella: origine e storia
L’infezione causata da legionella e il nome della malattia vengono identificati per la prima volta nella seconda metà degli anni Settanta, più precisamente nel 1976, quando a Philadelphia, la Legione della Pennsylvania celebra la tradizionale convention annuale richiamando per l’occasione 4000 mila dei propri membri. Di questi, 600 circa alloggiano al Bellevue-Stratford Hotel, un importante centro congressi cittadino. Il giorno successivo, i legionari cominciano a manifestare sintomi simili a quelli della polmonite, come febbre alta e difficoltà respiratorie. L’epidemia, di origine sconosciuta, registra a distanza di poche settimane un bilancio impietoso: 221 persone contagiate e 34 decessi.
Gli studi epidemiologici e le congetture si moltiplicano, nel tentativo di spiegare l’origine della malattia che, più tardi, verrà battezzata legionella. Il nome “malattia del legionario” viene pubblicato per la prima volta nel 1977, dopo l’isolamento del batterio identificato come Legionella pneumophila. Legionellosi e “malattia del legionario” diventano sinonimi per indicare la polmonite causata dai microorganismi Legionella.
Legionella: cos’è e come si trasmette
Dopo la prima epidemia registrata in America, i Paesi industrializzati assistono a un aumento generalizzato dei casi di legionella. Cos’è questa malattia e in quali forme si manifesta? Come abbiamo visto, l’epidemia di Philadelphia fu associata alla specie Legionella pneumophila. Ben il 95% delle infezioni registrate in Europa e la maggior parte dei casi di legionella in Italia ancora oggi è causato proprio da questa specie, anche se il genere Legionella si compone in realtà di 61 specie, solo in parte patogene per l’uomo. Oltre alla forma pneumonica, la più grave e potenzialmente letale, l’infezione può manifestarsi anche nella forma extrapolmonare, la cosiddetta febbre di Pontiac.
Come si contrae la legionella e cos’è il suo veicolo di diffusione? Il microorganismo si trasmette per via respiratoria, mediante inalazione o aspirazione di particelle d’acqua contaminate. La malattia può essere causata dall’utilizzo di docce, rubinetti, fontane, vasche e componenti degli impianti idrici e di condizionamento dell’aria. In Italia, la maggior parte dei casi di legionella in anni recenti risulta associata a impianti presenti nelle strutture turistico-ricettive e torri di raffreddamento utilizzate in ambito industriale e nei sistemi di condizionamento.
I luoghi a rischio legionella: l’origine dell’infezione
Come abbiamo visto, i potenziali luoghi di infezione sono numerosi e in base alla tipologia del sito vi è una particolare definizione di legionella. Cos’è, più nello specifico, la cosiddetta legionellosi comunitaria? In questo caso la malattia è associata alla frequentazione di centri sportivi, centri benessere, ristoranti e centri commerciali, siti industriali e residenze private_._ Se la contaminazione avviene in albergo, nave, campeggio o club si parla invece di legionellosi associata ai viaggi. La cosiddetta legionellosi nosocomiale, infine, avviene all’interno degli ospedali e attraverso l’utilizzo di dispositivi medici.
La diagnosi della malattia risulta, in generale, complessa, così come difficile è il controllo della legionellosi. Ciò è dovuto anche alla grande capacità di adattamento del batterio che sopravvive all’interno di altri microrganismi e annidandosi nel biofilm organico. I principali fattori di rischio ambientali e le sorgenti di trasmissione più frequenti sono le torri di raffreddamento e i grandi impianti idrici, in particolare quelli che presentano rami morti, difficoltà di controllo della temperatura, bassa pressione e flusso intermittente dell’acqua.
Prevenzione della legionella: cos’è e come funziona
La pervasività della legionella ha portato allo sviluppo di numerosi metodi per contrastare il batterio e la sua diffusione. I metodi più diffusi includono lo shock termico (o il mantenimento di temperature superiori a 60°), lo shock chimico con cloro, ipoclorito, diossido di cloro, il dosaggio in continuo e trattamenti fisici come l’ultrafiltrazione e la radiazione UV.
Ai rimedi tradizionali si sommano trattamenti alternativi contro la legionella come l’uso di perossido di idrogeno e ioni d’argento e l’impiego di ozono, acido peracetico e monoclorammine.
Ogni metodo presenta, tuttavia, diversi svantaggi. Tra i più significativi ci sono il rischio di corrosione, la formazione di sottoprodotti nell’acqua potabile e il costo elevato del dosaggio in continuo e dei filtri installati al punto d’uso.
Il problema principale è rappresentato, tuttavia, dalla scarsa efficacia nel tempo. La domanda più comune, in materia di legionella, è: a che temperatura muore?
Questa visione, tuttavia, è molto limitata e può causare spese elevate per l’acquisto di prodotti e trattamenti che hanno bassa durata e, di contro, un alto impatto sulla struttura. La domanda corretta da cui partire è: come eliminare il biofilm?
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